Quando si parla di riscaldamento bisogna prestare particolare attenzione a due elementi in particolare: i consumi che un impianto può comportare, con un conseguente notevole dispendio economico, e l’impatto che il nostro impianto può avere sull’ambiente.
Nella scelta della caldaia o impianto di riscaldamento idoneo, dunque, dovremo tenere conto anche di queste variabili, oltre che di altri fattori. Una delle soluzioni che maggiormente sembra venire incontro all’esigenza di risparmiare e di ridurre l’impatto ambientale è rappresentata dalle caldaie a biomassa, e a pellet in particolare, che negli ultimi anni sono state protagoniste di una forte espansione.
Ma cosa sono le caldaie a biomassa? E in cosa si differenziano da altri tipi di impianti di riscaldamento? Occorre iniziare con una definizione del termine biomassa, che sta ad indicare quei materiali di origine animale o vegetale che non hanno subito un processo di fossilizzazione: tra questi, i più utilizzati sono la legna a ciocchi, gli scarti cerealicoli e trito vegetale solido, il nocciolame secco tritato, il cippato (ossia legno ridotto in scaglie e caratterizzato da un alto potere calorifico e da una rapida combustione), e il pellet. Il pellet, probabilmente uno dei materiali che negli ultimi tempi ha conosciuto una maggiore diffusione nel settore delle caldaie, è costituito da pastiglie di legno macinato e poi pressato in forma di cubetti. Tra i vantaggi del riscaldamento a pellet, un’elevata resa calorica e poco ingombro rispetto ad altri tipi di materiali.
Le caldaie a pellet costituiscono però solo una delle tipologie di caldaie a biomassa, categoria generica che include anche le caldaie a cippato e le caldaie a legna. Questi ultimi due tipi di caldaie, rispetto alle caldaie a pellet, possono presentare lo svantaggio dell’utilizzo di materiale più ingombrante e reperibile con minor semplicità. Le caldaie a cippato, infatti, sono particolarmente adatte ai grandi consumatori che hanno la possibilità di stoccare quantità molto elevate di combustibile, mentre le caldaie a legna sono indicate se si possiede della legna propria o comunque lo spazio necessario per conservarla. Se lo spazio a disposizione non è molto, e quindi nel caso di appartamenti o abitazioni “standard”, la scelta migliore è costituita da una caldaia a pellet.
Per quanto riguarda il risparmio energetico, le caldaie a biomassa permettono di risparmiare fra il 20 e il 50% rispetto ad altri tipi di impianti a gas metano e gasolio. È utile inoltre sottolineare che usare caldaie a biomassa permette di svincolarsi dall’utilizzo di fonti non rinnovabili. Per quanto riguarda il fattore “ecologico”, una stufa a pellet, in particolare, è da preferire ad altri tipi di impianti innanzitutto perché non vengono abbattuti alberi per alimentarla (il pellet deriva infatti dalla lavorazione degli scarti del legname), e in generale inquina meno di altri tipi di combustibili.
Il costo dell’installazione di un impianto a pellet varia a seconda del tipo di caldaia che scegliamo, ma in ogni caso, grazie al risparmio a lungo termine sui consumi e agli incentivi varati dal Governo, l’installazione di una caldaia a biomassa può considerarsi vantaggiosa anche da un punto di vista economico.
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